AVERSANO TRA LE SONATE E LA FILOSOFIA DI BEETHOVEN_IL MATTINO

di A. Ravello
Il Mattino - 1 novembre 2014

Lo definiscono “il maratoneta del pianoforte”. Emilio Aversano, salernitano ed ex enfant prodige, ha una predilezione per le imprese eclatanti: sei anni fa, ospite delle “Serate Musicali” a Milano, sceglie di proporre quattro concerti solistici in una sola serata, da Mozart a Cajkovskij, da Liszt a Rachmaninov. Dopo di che ci prende gusto e, l’anno seguente, ancora al Teatro Dal Verme, aggiunge un quinto tassello all’impresa (Schumann), per lo stupore compiaciuto del pubblico e della stampa che, in occasione del suo ritorno a Milano, in Sala Verdi, lo descrive come “inventore di un genere”. Gli ultimi successi da maratoneta, li ha colti qualche settimana fa in due templi della musica europea: la Gewandhaus di Lipsia e la Konzerthaus di Berlino. Ospite dell’Auditorium di Villa Rufolo domani (ore 18.30 ingresso libero) per un evento organizzato dalla Fondazione Ravello in occasione dell’ultimo giorno di apertura delle mostre del Festival, Aversano darà spazio ad un’altra passione: la musica di Beethoven. Nel programma del suo recital, infatti, figurano tre celebri Sonate del compositore tedesco compresa la celebre “Appassionata”. Aversano, laureato in Filosofia, coltiva di Beethoven una visione approfondita che coniuga pensiero e scrittura. L’aspetto filosofico del compositore lo affascina, ed è in questo che domani, in Villa Rufolo alle 17, converserà con Bryce Morrison, celebre musicologo inglese che ha tenuto masterclass in tutto il mondo.

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