TE’ E CIOCCOLATO PER AVERSANO “IL MARATONETA”

di Gian Mario Benzing
Corriere della Sera - 16 maggio 2008

Mai visto nulla di simile. Nell' arco di una sola serata, il pianista Emilio Aversano (foto Chiesa) ha eseguito ben quattro Concerti. E non delle “cosine” leggere, tutt' altro: il K488 di Mozart, il Primo di Ciajkovskij, il Secondo di Liszt, per toccare addirittura il Secondo di Rachmaninov, in un incredibile crescendo di potenza e virtuosismo. L' exploit di mercoledì, al Teatro Dal Verme, per le “Serate Musicali”, è probabilmente un record, ma ha forse deluso chi si aspettava scene tipo Coppi sull' Izoard o Abebe Bikila al km 42...No, davanti a un pubblico quanto mai partecipe della sfida, il maestro salernitano ha domato i mostri in souplesse; ed è anzi cresciuto, via via, con le difficoltà della prova. Talento e studio, memoria e saldezza: quante virtù ha coltivato questo artista per raggiungere una simile “performance” (peraltro non fine a se stessa: è l'espediente spettacolare cui un pianista italiano è indotto pur di affermarsi). Infatti: sullo sfondo di un'Orchestra di Bacau assai legnosa, i momenti più alti della maratona (o compendio storico?) non sono state le esplosioni più sgargianti, le ottave di Ciajkovskij, i galoppi di Liszt, ma la delicata brillantezza del La maggiore mozartiano, il canto lunare e struggente dipanato con sobrietà in Rachmaninov. Accanto al piano, una teiera e qualche tavoletta di cioccolato: bastano, all' atleta-poeta, per volare lungo migliaia e migliaia di note, tra stili e universi lontani. E anche oltre: Aversano ha la forza di interrompere la standing ovation con un bis, un Valzer di Chopin, soffio di polifonia, limpido ed esausto. Non fosse mezzanotte, con un altro quadratino di cioccolato, quasi quasi, cosa ne direste di un Concerto “Imperatore”?

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